Il card. Julian Herranz su Fede e cultura

Dalla presentazione di giovedì 3 Maggio 2012 presso la Sala dei Cento Giorni – Palazzo della Cancelleria – Roma (con il Senatore Marcello Pera – qui un estratto del suo intervento)

È frequente che i volumi pubblicati in occasione dei settant’anni di una personalità della cultura o del mondo accademico siano opere “di circostanza”, contrassegnate da una certa eterogeneità. In questo caso, invece, il libro del vescovo di San Marino – Monte-feltro, monsignor Luigi Negri — Fede e cultura. Scritti scelti — mostra, tra gli altri, due pregi.

In primo luogo, esso è percorso da un evidente filo conduttore che raccorda i vari scritti: tale legame è l’impegno della ragione umana che matura e allarga se stessa alla luce de

lla fede, confrontandosi con le istanze che emergono dalla storia del pensiero e dal contesto socio-culturale; conseguenza di tale impegno è lo sforzo intellettuale perché la fede diventi cultura, nella consapevolezza che «solo la verità di Cristo, custodita e insegnata in modo autentico dal magistero della Chiesa, è capace di illuminare pienamente l’esperienza umana, permettendo così di conoscerla a fondo» (p. 471).

Il secondo dei pregi del volume che vorrei mettere in risalto è il fatto che con esso vengono resi nuovamente e facilmente disponibili alcuni testi che sono stati e restano indubbiamente rilevanti nell’ambito filosofico-culturale.

Alludo, soprattutto, all’illuminante saggio sull’antropologia di Romano Guardini, un autore così caro anche a Papa Benedetto xvi, e all’incisivo libro, più volte ristampato, L’uomo e la cultura nel magistero di Giovanni Paolo II.

Chi legge le opere di monsignor Negri nota subito che l’autore non cade mai nell’erudizione accademica, perché i suoi obiettivi sono ben altri. Come lui stesso annota nella introduzione,

«questa è stata la mia vita di ricerca, saldamente legata al mio servizio pastorale, cioè al tentativo di educare il popolo cristiano a una coscienza vera e attuale della propria identità e conseguentemente della propria responsabilità culturale» (p, 2).

Tale intento nasce e si sviluppa nell’autore al calore degli insegnamenti del venerato monsignor Luigi Giussani, da lui conosciuto e seguito sin da molto giovane. Dal fondatore di Comunione e Liberazione monsignor Negri ha attinto la passione educativa, di cui ha dato prova nei lunghi e fruttuosi anni di in-segnamento nell’Università Cattolica del Sacro Cuore a Milano.

La passione educativa affiora costantemente nelle pagine di questo libro, in cui troviamo rispecchiata la cruciale idea espressa dal beato Giovanni Paolo Ti nella sua prima enciclica: se da un lato «Gesù Cristo è la via principale della Chiesa», dall’altro bisogna anche riconoscere che

l’«uomo è la via della Chiesa, (…) perché l’uomo — ogni uomo senza eccezione alcuna — è stato redento da Cristo, perché con l’uomo — ciascun uomo senza eccezione alcuna — Cristo è in qualche modo unito, anche quando quell’uomo non è di ciò consapevole. (Redemptor hominis, n. 14).

(Brano tratto da: card. Julian Herranz, Alleniamoci al Mistero. Un libro per i settant’anni del vescovo Luigi Negri. Lo sforzo intellettuale perché la fede diventi cultura, in «Osservatore romano», 5-5-2012)