Sabato 17 gennaio 2026 sarà celebrata da mons. Massimo Camisasca, Vescovo Emerito di Reggio Emilia-Guastalla, la Santa Messa in suffragio di mons. Luigi Negri, presso la Chiesa di Santa Maria degli Angeli e San Francesco, Piazzale Diego Velasquez, 1 (Rosetum) – Milano, alle ore 21:00.
Che cosa tutti quanti abbiamo visto di lui alla luce di questa meditazione del Vangelo e delle Letture ascoltate? Innanzitutto quello che anche san Paolo ci ha detto oggi: «annunciare il Vangelo non è per me un vanto, perché è una necessità». Luigi Negri era mosso da una necessità interiore. Una necessità che nasceva dall’incontro con Cristo, realizzato tramite don Giussani, già al tempo del Liceo. Questo incontro con Giussani aveva messo dentro di lui una necessità, cioè aveva indirizzato tutta quanta la potenzialità del suo essere in questa urgenza dell’annuncio di Cristo come cuore della storia e significato della vita. Annuncio che don Luigi, anche per la cultura che aveva, esprimeva in molti modi, ma talvolta anche molto ingenuamente, proprio come affermazione della sua bellezza, che non ha bisogno di tante spiegazioni, perché è come un’evidenza dell’essere. Si può dire che tutta la sua vita sia stata evangelizzazione, soprattutto attraverso la parola che forse costitutiva il dono più profondo che Dio gli aveva concesso. Non so se si possano applicare a lui le parole di san Paolo, che sono comunque molto indicate, «mi sono fatto servo di tutti per guadagnarne il maggior numero», perché egli ha certamente dedicato una quantità di tempo indescrivibile a incontrare le persone e ne ha seguite migliaia e migliaia: ragazzi, giovani, famiglie, adulti. «Mi sono fatto servo di tutti per guadagnarne il maggior numero Ma tutto io faccio per il Vangelo, per diventarne partecipe anch’io».
Mons. Massimo Camisasca,
Omelia, Sabato 3 febbraio 2024
