Educare è la verifica della vita cristiana

di Gianni Bianchi *


In occasione del terzo anniversario dell’ascesa al Padre di mons. Luigi Negri, vogliamo ripercorrerne l’eredità che ci ha trasmesso nel campo dell’educazione.

Mons. Negri si è occupato dell’educazione dei giovani fin dalla fine degli anni ’50, quando, dopo aver incontrato don Luigi Giussani sui banchi del Liceo Berchet, ne rimase folgorato, colpito dall’entusiasmo e dalla ragionevolezza della proposta che ascoltava e che, da quei giorni, fece sua per tutta la vita. Seguendo don Giussani, mons. Negri scoprì le ragioni della sua stessa fede cristiana e da quell’incontro zampillò la sua stessa riflessione sui fondamenti della proposta educativa che stava sperimentando.

Innanzitutto l’educazione è una proposta che si rivolge alla libertà, cioè è una sfida al libero arbitrio della persona e alla sua capacità critica. La proposta educativa, se è reale, si rivolge al discente per mostrare una strada di verifica del valore e dell’autenticità dell’esistenza, ponendo testimonianze e contenuti che costringono a prendere una posizione, cioè ad aprirsi a una verifica personale del contenuto proposto e a una, via via, sempre più consapevole decisione rispetto all’ipotesi esistenziale che viene presentata.

L’educazione, infatti, è una proposta libera, cioè che mette in moto la libertà e la sfida a una verifica personale. Mons. Negri ha vissuto per tutta la vita la sua personale sfida alla verifica quotidiana di quanto gli veniva proposto, verifica che è poi spesso diventata una rilettura critica, strumentata, dei contenuti che venivano presentati e che, una volta fatti suoi, divenivano una proposta rivolta a tutti, una capacità di rileggere in profondità fatti e argomenti alla luce di una libertà sempre all’opera e mai doma.

La proposta educativa diventa così un potente alleato della libertà, poiché la mette in moto e la fa riscoprire a sé stessa, ponendo in continuazione interrogativi sui fondamenti dei giudizi che vengono riportati e sui fatti a sostegno di tali giudizi, fatti ripercorribili, verificabili nell’esperienza e nello studio.

Ma una proposta educativa è effettivamente tale se è una proposta integrale, cioè se è rivolta alla totalità del mistero della persona. Una proposta educativa è sempre una proposta esistenziale, cioè integrale, che apre e valorizza tutte le dimensioni della persona, nella sua capacità di verifica e di apertura, di incremento delle relazioni e di interesse spalancato al mondo.

Mons. Negri ha sempre valorizzato le molteplici dimensioni della persona, sostenendone l’impegno intellettuale, lavorativo, politico, affettivo, cioè l’impegno umano. Per chi lo ascoltava era evidente che ciò che aveva incontrato aveva mosso la sua umanità in tutte le direzioni, facendolo appassionare a molte sfaccettature della persona umana. Nelle sue visite da pastore presso le carceri, nel suo sostenere nel segreto le indigenze di molti, nel suo studio e passione per il sapere, nella sua capacità di intervenire nel dibattito pubblico, mons. Negri mostrava un’umanità fiorita, capace di confrontarsi con tutto e dove tutto è interessante e non esistono precondizioni.

Ma qual è il contenuto di una proposta capace di valorizzare l’integralità della persona? Proprio la sua premessa di apertura critica alla realtà che si mostrava ha messo Mons. Negri nella condizione di dire, ovunque e con certezza, che solo Cristo è colui che rivela l’uomo a sé stesso, come dice la Redemptor Hominis in un passaggio citato mille e mille volte da mons. Negri: «Egli rimane per sé stesso un essere incomprensibile, la sua vita è priva di senso, se non gli viene rivelato l’amore, se non s’incontra con l’amore, se non lo sperimenta e non lo fa proprio, se non vi partecipa vivamente. E perciò appunto Cristo Redentore – come è stato già detto – rivela pienamente l’uomo all’uomo stesso» (Redemptor Hominis, 10).

La proposta educativa di mons. Negri è stata sempre cristologica, cioè la risposta strumentata ed affascinata ad un incontro, che porta la verifica della sua verità nella capacità di incontrare e valorizzare ogni cosa, l’incontro con Cristo.

Vale la pena educare se si incontra qualcosa per cui vale la pena vivere e vale la pena vivere se si incontra Qualcuno che spalanca la vita.

Nelle migliaia di incontri che ha tenuto con i giovani di tutta Europa in decenni di viaggi ovunque, dalla parrocchia più piccola alle capitali più significative, mons. Negri non ha mai smesso di annunciare a chiunque che l’incontro con Cristo è ciò che valorizza l’esistenza e rende possibile affrontare con ragioni ogni realtà, anche la più complessa ed articolata.

Proprio la sua instancabile opera di annuncio del Fatto cristiano ci mostra un’ulteriore dimensione della proposta educativa di mons. Negri: l’educazione è missione, cioè proposta strumentata e compiuta di una Presenza che si è ricevuta ed incontrata. L’educazione diventa un’indicazione di amore per tutta la realtà in quanto si è di questa scoperto il senso, non come prodotto del soggetto umano, ma come incontro con Qualcuno che ti si propone.

L’educazione è quindi una continua verifica di questo incontro, una possibilità di entrare in rapporto, valorizzare e dialogare con tutto e tutti, perché tutto diventa segno e occasione di approfondire le ragioni che rendono entusiasmante, non perfetta, l’esistenza.

Per migliaia e migliaia di persone, l’opera educativa di mons. Negri è diventata la via per verificare la presenza del Signore nella vita e per scoprire qualcosa di nuovo per sé.

L’esito di quest’opera è l’accettazione di un cammino che don Luigi Negri ha ricevuto da don Luigi Giussani, di cui si è fatto discepolo e collaboratore, mostrando che non vi è verifica reale senza che questa diventi una casa, un luogo comune di vita, un Movimento di vita. L’educazione diventa quindi il rendere ragione di un’appartenenza, il tentativo di comunicare un ambito di convivenza che testimonia l’incontro con Cristo presente qui ed ora.


* Dirigente scolastico, Presidente dell’Associazione Diesse Lombardia e membro del direttivo dell’Associazione Culturale Tu Fortitudo Mea


Nell’immagine in evidenza, don Luigi Negri guida una Via Crucis di Gioventù Studentesca